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A lezione di scrittura con Neil Gaiman

Di cosa abbiamo parlato nel nostro incontro “A lezione di scrittura con Neil Gaiman”?
Per scaldare carta e penna siamo partiti proprio da un incipit di questo grande autore:

“C’era una volta un giovane che desiderava ardentemente soddisfare le proprie brame.”.

 

Come continuerà secondo te questa storia?

L’abbiamo chiesto ai partecipanti alla serata ed ecco cosa hanno scritto.

  • Voleva, ma era anche allergico al sangue, e le sue storie erano sempre piene di vampiri, come poteva riuscire a soddisfare i suoi desideri? (Isabella)

 

  • Le brame del giovane erano tutte contenute nel suo specchio: il giovane infatti era molto bello e desiderava, sopra ogni cosa, trovare qualcuno che gli fosse pari e diventasse suo compagno nella vita. (Beatrice)

  • Ma la passione spesso conduce a soddisfare le proprie voglie, senza guardare se il concupito ha il cuore libero oppure ha moglie (Lucia – che suggerisce di volgerla al maschile)

  • Un giorno incise i suoi pensieri più nascosti su una tavoletta di legno galleggiante e la lasciò scivolare lungo la corrente di un fiume, nella speranza che venisse raccolta da qualche spirito delle acque. (Chiara)

  • Tuttavia non poteva farlo da solo, si doveva armare di due superpoteri: la fantasia e la forza di volontà. (Clelia)

  • E decise di prendere la prima nave ormeggiata al porto e di andare lontano. Dove non importa, ma lontano da lì. (Paola)

  • Chiese consiglio a uno specchio, ma gli specchi non rispondono tanto spesso quanto le fiabe vorrebbero far credere. (Aurora)

  • C’era una volta un giovane che desiderava ardentemente soddisfare le proprie brame. era così che chiamava le sue due mogli, perché volevano sempre qualcosa: vestiti, profumi, la palestra, il sesso e pure, dopo l’epifania, dimagrire. (Roberta)

  • Le brame del giovane erano tutte contenute nel suo specchio: il giovane infatti era molto bello e desiderava, sopra ogni cosa, trovare qualcuno che gli fosse pari e diventasse suo compagno nella vita. (Beatrice)

  • Un giorno chiese al proprio maggiordomo che tipo di sogni avesse, perché i suoi fossero più distanti possibile dal servo. (Paolo)

  • Raggiungere ogni giorno il bosco, per creare una pira del carbone, era un’abitudine che desiderava finisse in fumo. Chissà dove l’avrebbe portato il vento, se fosse stato leggero come il fumo (Sibilla)

  • E se fosse solo un sogno? No non lo era stava per accadere qualcosa. Qualcosa di assolutamente inimmaginabile. Il mondo stava per coglierlo di sorpresa. (Filippo)

  • Voleva capire, conoscere il mondo, i mondi possibili. Chiese ai suoi sogni di indicargli la strada. (Mara)

Prova ad andare avanti anche tu…

Questo incipit è tratto da “Stardust” e continua così…

E fin qui, per quel che riguarda l’inizio del racconto, non v’è nulla di nuovo (poiché ogni storia, passata o futura, che narri di un giovane potrebbe cominciare alla stessa maniera). Ma strano era il giovane e strani i fatti che lo videro protagonista, tanto che egli stesso non seppe mai come andarono veramente le cose. La storia ebbe inizio, come molte altre storie dei tempi andati, a Wall.

Questa fase di riscaldamento ci ha poi portato dentro l’educational “A lezioni di scrittura con Neil Gaiman” e abbiamo parlato di compost.

Che cos’è il compost?

Il compost è il risultato di un processo biologico aerobico col quale trasformiamo residui biodegradabili vegetali sia verdi sia legnosi, così come scarti di cibo, di potatura di piante e fiori e in una sorta di terriccio fertile

Neil Gaiman nelle sue masterclass parla così del compost:

I think it’s really important for a writer to have a compost heap.
Everything you read, things that you write, things that you listen to,
people you encounter, they can all go on the compost heap. And they
will rot down. And out of them grow beautiful stories.

“Penso che sia davvero importante per uno scrittore avere il suo mucchio di compost. Tutto quello che leggi, le cose che scrivi, le cose che ascolti, le persone che incontri, possono andare tutte nel tuo compost. E loro marciranno e diventeranno concime. E da qui nasceranno storie bellissime.”

Prendendo a prestito alcune parole di Gaiman tratte da “Questa non è la mia faccia“, ritroviamo altri riferimenti al compost: il compost di miti è diventato terriccio, il terreno fertile per altre storie e altri racconti che sbocciano come fiori selvatici.

Quali altre lezioni di Gaiman ci portiamo a casa da questo incontro?

  1.  Non si impara mai come si scrive un romanzo
  2.  Si impara a scrivere semplicemente il romanzo a cui stai lavorando.
  3.  Il paradosso è che quando finalmente hai capito come scriverlo, il romanzo è finito
  4.  E come scrittori, come narratori, cercate di raccontare le storie che soltanto voi potete raccontare.
  5.  Se scrivete o disegnate abbastanza, lo stile lo avrete, che lo desideriate o meno.
  6.  Rubate dove gli altri non guardano.
  7.  C’è un mondo fighissimo là fuori. Usatelo.

Provocare esplosioni è il lavoro dei creativi, diceva Neil Gaiman.

Fate esplodere il mondo 😉

Davide

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