Un buon proposito per il nuovo anno potrebbe essere il ridare vita a delle parole fuori dal comune, magari desuete o semplicemente un po’ particolari, per assaporare ogni giorno di più la ricchezza e la varietà della lingua italiana.
Per darvi la spinta giusta abbiamo raccolto proprio qui di seguito alcune di queste parole fuori dal comune. Secondo noi possono essere un utile strumento per dare una scossa ai vostri testi e stimolare la vostra creatività.
Molte si possono trovare in testi un po’ datati, altre sono quasi scomparse, ma perché non possiamo dare loro una nuova vita portandole con noi nel XI secolo?
Vi lanciamo una sfida creativa: provate a usarle in un racconto, in una storia o anche solo in una frase, così da dar loro nuova linfa e assaporare, perché no, la ricchezza della nostra bellissima lingua.
Per questa quarta “puntata” (qui potete leggere la prima) abbiamo raccolto 7 parole fuori dal comune:
Marïòlo
Cosa vuol dire? È un altro modo per dire furfante, imbroglione.
Ecco due esempi per ispirarvi:
- Mariolo sì, diceva don Ferrante [del Machiavelli], ma profondo. (I promessi sposi, A. Manzoni)
- Sei proprio un marïòlo, un manigoldo!
Corrivo
Il significato? Letteralmente si dice di qualcosa che corre o scorre; in senso figurato si usa per definire qualcuno di avventato.
Come possiamo usarla? Vi lasciamo due esempi:
- Perfino la signora, che al tu per tu o in ristretto crocchio di famiglia era vivace e c. forse più del bisogno, nella conversazione invece assumeva un contegno arcigno e impacciato. (Le confessioni di un italiano, I. Nievo)
- Quel suo modo di essere così corrivo gli aveva causato molti guai, tuttavia non poteva farci nulla: era la sua natura.
Ofelimità
Ci è stata suggerita ascoltando “Punti Digitali”, il podcast di Andrea Cesaro e Cristiano Lugarà (ve lo dicevamo all’inizio che le parole fuori dal comune si possono scovare ovunque).
Cosa significa? Secondo la terminologia proposta dall’economista e sociologo V. Pareto indica l’utilità in senso economico, cioè il vantaggio e il piacere soggettivi, derivanti dal possesso o dal godimento di un bene.
Un paio di esempi per usarla al meglio:
- Il castello che aveva appena comprato strillava al mondo la sua ofelimità.
- Aveva più auto lui di una concessionaria, e la più economica costava più dello stipendio annuo di un manager di una grande azienda. Lui desiderava solo ciò che gli era ofelimo.
Anòdino
Qual è il suo significato? In medicina viene riferito alle sostanze che hanno azione calmante. Mentre, in senso figurato, si usa per descrivere qualcuno o qualcosa senza carattere, insignificante.
Qui sotto due frasi dove è stata usata questa parola:
- La sua irrequietezza in quella delicatissima situazione richiese l’impiego di un farmaco anòdino per essere sedata.
- Si guardò intorno: non poteva fare a meno di pensare a sé stesso come a qualcosa di anòdino, insulso e inutile, in mezzo a tutti quegli uomini d’affari.
Prebènda
Cosa vuol dire? In senso stretto si usa per indicare dei beni assegnati in dote a un ufficio canonicale; mentre per estensione viene utilizzata per indicare un guadagno conseguito con poca fatica.
Ecco due spunti interessanti per usarla:
- Ma non ho la prebenda di un vescovo, e non posso tirarmi sulle braccia anche la famiglia dei figli di mio fratello. (Il marito di Elena, G. Verga)
- Non vuole rinunciare alla carica per non perdere le laute prebende ch’essa gli procura. (G. Papini)
Nivale
Il significato? Letteralmente significa nevoso, ma può essere usato per definire qualcosa che ha le stesse caratteristiche della neve.
Un paio di esempi per stimolare la vostra creatività con questa parola:
- […] il nivale / Tempio de’ monti inalzasi. (I seminatori, G. D’Annunzio)
- […] piccola stanza, nuda, gelida, con un aspetto di purità nivale infantile. (Il paese di Cuccagna, M. Serao)
Tànghero
Cosa significa? Si usa per indicare, in modo anche offensivo, una persona goffa, grossolana.
Vi lasciamo due esempi illustri per ispirarvi:
- Se per caso, quel tanghero temerario vi desse nell’unghie questa sera, non sarà male che gli sia dato anticipatamente un buon ricordo sulle spalle. (I promessi sposi, A. Manzoni)
- Avete visto quel tanghero? Sembra quasi un mendicante, ed è ricco sfondato! (Il decameroncino, L. Capuana)
Curiose, non trovate, queste parole fuori dal comune?
Sentiamo che possono essere di grande stimolo per i vostri racconti e le vostre storie, anche solo per dare quel tocco in più a un personaggio, facendolo apparire intellettuale o “all’antica” o… insomma, le possibilità sono tantissime, si fermano soltanto al confine della vostra creatività!
Lasciateci nei commenti qui sotto i vostri esempi, trepidiamo dalla voglia di leggerli!
Non vi bastano queste 7 parole fuori dal comune? Allora non vi resta che aspettare il prossimo articolo, leggere quello precedente, oppure seguirci sui nostri canali social per leggerle in anteprima: ci trovate su Facebook, Instagram, LinkedIn e Twitter.