Divide et… Tempera!
Finalmente hai buttato giù la tua bozza!
Sfogli le pagine con orgoglio. Gli occhi ancora assonnati. Non ti sembra vero! Hai finito il tuo primo racconto! Ricordi solo che ieri notte ti era venuta un’idea e non ti lasciava dormire. Preso da furore creativo hai scritto, hai scritto, hai scritto.
In realtà non hai ancora finito di scrivere, stai solo per iniziare, ma il fuoco si è esaurito nella notte e ora hai un racconto di 42 pagine e a rileggerlo trovi più cenere che carboni ardenti.
Aspetta! Non è il momento di mollare! È il momento di usare…il temperino!
Prendi una matita e temperala. Questa azione fisica suggerirà alla tua mente cosa fare in questa fase per rendere la tua storia più appuntita e farla scorrere con tratto preciso e sottile.
Prima di temperare però rileggi la tua storia utilizzando un altro strumento: l’evidenziatore.
Metti in risalto tutte le parti che ti piacciono.
Rileggi il testo e con una matita cancella le parti superflue. Eliminandole il tuo testo non dovrebbe cambiare di molto.
A questo punto ti trovi con tre parti: quelle evidenziate, quelle cancellate, il resto del testo.
Concentrati sull’ultima parte. Che cosa puoi fare per portarla allo stesso livello delle parti evidenziate? Riscrivi, modifica, aggiusta. Dai maggior valore a questa specifica parte del tuo testo.
Adesso concentrati sulle parti evidenziate e temperale. Di nuovo, elimina le parole superflue, semplifica e dai maggiore fluidità alla scrittura.
Alcuni esempi
Potresti volgere una frase da passiva ad attiva. Togliere un avverbio. Accorciare un periodo. Sostituire una serie di periodi subordinati con delle frasi più brevi e coordinate. Usare un solo aggettivo invece di due. Utilizzare un sinonimo. Evitare una ripetizione.
Una volta che hai temperato tutto quello che puoi, riscrivi.
La fase successiva è quella di dividere il testo appena riscritto in scene complete e lavorare singolarmente a ciascuna scena. Potresti riutilizzare l’elastico o altri strumenti per avere nuove idee e poi ritornare a temperare il testo scena per scena.
Immagina di essere un regista. Puoi rifare innumerevoli ciak e riscrivere ogni scena fino a che non sei soddisfatto. Suddividere il testo ti aiuterà a lavorare con più entusiasmo e maggior risultato.
Decidi tu a che livello di profondità vuoi lavorare. Puoi applicare il temperino all’intera storia, ad un capitolo, ad una pagina, ad un paragrafo, ad una frase, ad una parola.
Sei tu a decidere quando fermarti a seconda dell’importanza del testo e del tempo che hai a disposizione.
Divide et Tempera!
Photo by Angela Litvin on Unsplash
Quello che segue è uno dei possibili esempi del processo appena descritto. (Le parti in corsivo sono quelle evidenziate)
(Finalmente hai buttato giù la tua bozza! Sfogli le pagine. del tuo racconto con Gli occhi ancora assonnati. Non ti sembra vero. Hai di aver finito il tuo primo racconto ed aver scritto così tanto. Ricordi solo che ieri notte ti era venuta un’idea che non ti lasciava dormire e preso da furore creativo hai scritto, hai scritto, hai scritto.
In realtà non hai finito di scrivere, stai solo per iniziare, ma il fuoco si è esaurito nella notte e ora hai un racconto di 42 pagine e a rileggerlo non trovi più l’entusiasmo della notte.
Aspetta! Non è il momento di mollare! E’ il momento di usare il…temperino!
Prendi una matita e temperala. Questa azione suggerirà alla tua mente cosa è necessario fare in questa fase per far sì che la tua storia diventi bene appuntita e scorra con tratto preciso e sottile etc. etc. etc.)
E così via per il resto del testo.