Cominciamo a pensare alla nostra voce come musica prodotta da uno strumento musicale.
Questo strumento estremamente complesso è il nostro corpo; siamo abituati ad usarlo tutti i giorni per parlare, ma quanto lo conosciamo e quanto siamo in grado di usarlo consapevolmente anche per produrre un bel suono nella semplice azione di parlare?
Il corpo umano ha la particolarità di essere allo stesso tempo uno strumento a fiato, in quanto per produrre la voce usiamo l’aria che respiriamo, e uno strumento a corde, perché il suono è prodotto dalla vibrazione delle corde vocali. Inoltre, per amplificare la voce, tutto il corpo contribuisce a fare da cassa di risonanza come un tamburo. Potremmo anche dire che è uno strumento a tasti, poiché se qualcuno ci schiaccia un dito di sicuro emettiamo un suono più o meno stridulo.
Se cominciamo a prendere consapevolezza del nostro corpo come strumento, allora dobbiamo anche chiederci che tipo di esercizi possiamo fare per padroneggiarlo al meglio.
Tutti possiamo prendere in mano un flauto e soffiarci dentro ed è proprio quello che facciamo quando parliamo, apriamo la bocca e vi diamo fiato in maniera inconsapevole (mi riferisco al suono e non al contenuto)
Un flautista invece conosce lo strumento e sa come porre le dita sui fori, quanto e come soffiare per produrre determinate note con una certà intensità e durata.
Allo stesso modo per migliorare la nostra voce dobbiamo cominciare ad allenare tutti gli elementi del nostro corpo che costituiscono lo strumento musicale:
- Labbra
- Lingua
- Laringe
- Mascella
- Diaframma
- Postura del corpo
Tutti questi elementi contribuiscono innanzitutto ad articolare bene le singole lettere e la pronuncia delle parole in modo che il suono sia il più chiaro e il più preciso possibile per poi imparare a sostenerlo e proiettarlo nello spazio.
Il respiro e l’articolazione sono due punti fondamentali su cui lavorare.
Il respiro è importante perchè è il mezzo su cui il suono viaggia e si appoggia. Dobbiamo essere quindi in grado di dosarlo costantemente e soprattutto prendere fiato nei momenti giusti in modo che la nostra voce abbia un’intensità costante e il suono sia ben sostenuto. Quando leggiamo, le pause sono indicate dalla punteggiatura proprio come sono indicate su uno spartito musicale con la loro specifica durata.
Le pause servono a chi legge per prendere fiato ma anche chi ascolta ha bisogno di prendere “fiato mentale ” per seguire senza fatica quello che stiamo leggendo. Quando leggiamo senza le adeguate pause, tutto di un fiato, la nostra lettura sarà di conseguenza anche molto rapida e chi ci ascolta potrebbe avere la sensazione di apnea che noi stessi stiamo provando e trasmettendo.
Esercitiamoci a casa a respirare utilizzando il muscolo del diaframma (respirazione diaframmatica). Questo renderà la nostra voce più rotonda e sostenuta. Dopo 10 minuti di esercizi di respirazione, prendiamo un brano e leggiamolo il più lentamente possibile, facendo le pause e prendendo il respiro in corrispondenza della punteggiatura. Per finire acceleriamo al massimo la lettura verificando di non mangiarci le parole.
L’articolazione serve per rendere chiaro, udibile, preciso il suono di ogni lettera e parola.
Prova a fare l’esercizio della rana dalla bocca larga:
leggi lentamente un testo cercando di aprire il più possibile la bocca ed esagerando la scansione di ciascuna lettera, di c-i-a-s-c-u-n-a l-e-t-t-e-r-a.
In questo modo la lingua, le labbra e i muscoli correlati faranno un lavoro completo di estensione e distensione.
Procedi sempre lentamente senza esagerare con gli esercizi e soprattutto esercitati a leggere spesso a voce alta.
Per controllare i tuoi progressi, fatti aiutare da qualcuno e tieni d’occhio il calendario per i prossimi workshop sull’uso della voce e la lettura.
Buona lettura ad alta voce!